Storie incredibili sulla grande Roma che non ti hanno mai raccontato by Massimo Izzi

Storie incredibili sulla grande Roma che non ti hanno mai raccontato by Massimo Izzi

autore:Massimo Izzi [Izzi, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822779472
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-10-01T22:00:00+00:00


1981: ROBERT DE NIRO

COME NILS LIEDHOLM

Che c’entra Robert De Niro con Nils Liedholm? Più di quanto si possa pensare. Cominciamo col dire che i due all’inizio di febbraio del 1981 attraversavano entrambi un momento molto particolare della propria vita e si trovavano nella stessa città, Roma.

Detto questo, per il momento lasciamo da parte il Barone e andiamo sulla domanda più ovvia: che ci faceva De Niro nella Capitale? Be’, innanzitutto, nella tarda serata del 4 febbraio era in un taxi, inseguito da una macchina dei carabinieri. Un inseguimento che sarebbe finito con Bob e il suo amico Harvey Keitel, con le mani appoggiate al muro e i militi dell’Arma impegnati a segnalare due possibili terroristi in stato di fermo.

De Niro era a Roma per presentare il film a cui forse aveva tenuto di più in tutta la sua carriera, fino a sacrificargli il fisico e la mente: Raging Bull, che sarebbe uscito da lì a qualche giorno nelle sale italiane con il meraviglioso titolo di Toro scatenato. De Niro avrebbe dovuto prendere parte, due giorni dopo, alla conferenza stampa di presentazione della pellicola. Quella sera aveva cenato con Harvey Keitel da “Luigi”, in piazza Sforza Cesarini. Poco dopo le 23:00 si era congedato per rientrare in albergo e aveva subito “l’agguato” di due fotografi (Luciano Parente e Alessandro Foggia) che lo stavano aspettando. In altri momenti, forse, avrebbe concesso un paio di “click” e detto “Goodbye”, ma quella sera prese la faccenda in un altro modo. Iniziò a correre insieme a Keitel per via Sistina, fino a raggiungere via Capo le Case, dove li attendeva un taxi. I fotografi non demorsero e inseguirono i due attori a bordo di un’altra macchina. La corsa proseguì verso piazza del Popolo e il Corso, fino a che una volante dei Carabinieri, visto il trambusto (si era alla fine degli anni di piombo), si mise all’inseguimento. De Niro e Keitel vennero infine intercettati all’altezza di via Tomacelli, a quattro passi dal ponte Cavour. I due fermati erano senza documenti e vennero dunque condotti alla caserma di via dei Selci, al numero 88.

Probabilmente il protagonista di Taxi Driver e del Cacciatore in quel momento pensò che la sua fissazione per la storia di Jake La Motta non potesse che portarlo lì. Era stato più forte di lui: dopo aver letto il libro autobiografico dell’ex Campione del mondo dei pesi medi, Raging Bull, si era convinto che la vicenda umana e sportiva di quel vecchio pugile italo-americano, fosse lo spunto perfetto per un film. Il suo primo pensiero, a quel punto, era stato convincere Martin Scorsese ad accettare di curarne la regia. Sarebbe stato più facile però affidarla a Napoleone Bonaparte. Scorsese era reduce dal disastro di New York, New York e stava meditando di ritirarsi. Inoltre rispose sbrigativamente che non amava lo sport e non sapeva assolutamente nulla di boxe. La questione venne definitivamente liquidata quando il regista concluse: «Bob non riesco a capire perché mai ti sei così interessato alla vita di La Motta».



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